E’ appena iniziato il tormentone economico di rilevanza nazionale che ci accompagnerà durante tutto l’autunno: attuazione della “LEGGE DI STABILITA’ 2016”.
Fino a qualche anno fa si chiamava “Manovra Finanziaria”, oggi “Legge di stabilità” ed è definita lo strumento legislativo d’attuazione delle linee programmatiche dettate dalla politica di finanza pubblica. Da essa ne scaturisce l’andamento della situazione economica del Paese e della sua ripresa, e ha lo scopo principale di superare gli ostacoli che limitano lo sviluppo e la crescita.
Gli argomenti più caldi, su cui si concentrano le principali attenzioni del mondo politico e dei cittadini, riguardano:

1)RIFORMA PENSIONI: l’obiettivo del governo è quello di rivedere la Legge Fornero, ossia la riforma pensionistica che ha innalzato sopra i 66 anni l’età di ritiro dal lavoro. Si sta pensando ora di garantire la pensione anticipata a determinate categorie di lavoratori che potrebbero in questo modo andare in pensione a 63 anni, subendo però delle penalizzazioni sull’assegno pensionistico.

2) TAGLIO DELLE TASSE: da mesi il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato l’intenzione di approvare un piano di tagli alle tasse che porterà all’eliminazione delle imposte sulla prima casa (Tasi e Imu). Quindi, l’obiettivo del governo è quello di riuscire a trovare le coperture finanziarie per poter realizzare quanto annunciato. Ma il vero ostacolo all’operazione, tuttavia, non sembra essere di natura economica: l’eventuale taglio di Tasi e Imu costerebbe alle casse pubbliche circa 3,5-4 miliardi di euro. Il possibile intoppo alla riuscita del piano di azzeramento delle tasse sulla prima casa potrebbe rinvenirsi nell’opposizione dell’Europa, che ritiene che l’Italia dovrebbe innanzitutto ridurre le tasse sul lavoro e sulle attività produttive, piuttosto di quelle sui patrimoni immobiliari.

3) RIFORMA LAVORO: è la sfida più importante a cui è chiamato il governo con la prossima Legge di Stabilità. Infatti il vero problema per l’esecutivo è quello di riuscire a confermare le coperture finanziarie per gli sgravi contributivi concessi nel 2015 alle aziende che assumono un dipendente a tempo indeterminato, per confermare così anche nel 2016 gli incentivi alle assunzioni approvati con il precedente Jobs Act. Si tratta di incentivi generosi, poiché prevedono l’esenzione totale dalla contribuzione pensionistica per tre anni, con un tetto massimo di 8mila euro circa. Da diverse settimane, però, circola l’ipotesi di una revisione degli sgravi, che potrebbero essere limitati ad alcune platee di lavoratori come le donne o i residenti nel Sud.

Quindi, sono tre le sfide che la legge di stabilità 2016 dovrà affrontare: pensioni, tasse e lavoro. Sono i pilastri fondamentali della nostra economia che, se risulteranno efficienti, potranno garantire al nostro paese una netta ripresa nel medio-lungo termine.